La violenza si divide in diversi tipi, alcuni più facilmente identificabili e altri più difficili da riconoscere come tali.
Violenza di genere
Si tratta di una forma di violenza basata su uno squilibrio di potere tra uomini e donne. Secondo le Nazioni Unite “La violenza di genere è ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertò, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata”.
(Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Risoluzione 48/104 del 20 dicembre 1993, Art. 1)
Violenza Domestica
E’ una forma di violenza di genere particolarmente grave perchè esercitata in seno alla famiglia, il luogo in cui, più che in ogni altro, ci si dovrebbe sentire al sicuro. Non si tratta di episodi isolati, ma ripetuti e multipli, aventi lo scopo di sottomettere la donna e ottenere il completo controllo su di lei. Viene esercitata in genere da un membro della famiglia stessa come fidanzato, marito, compagno o ex, attraverso violenza fisica, economica, sessuale, psicologica.
La violenza domestica è un reato (art.572 c.p.)
Violenza Psicologica
Comprende comportamenti che danneggiano l’identità e l’autostima della donna, la sua possibilità di benessere, soprattutto se persistenti: battute e prese in giro dirette ad umiliare; insulti e denigrazioni; minacce (in particolare di violenza e di morte); controllo delle relazioni con l’esterno fino ad arrivare all’isolamento o, addirittura, alla segregazione.
Violenza Fisica
Consiste in aggressioni che comportano l’uso della forza: spintonare, tirare per i capelli, schiaffeggiare, dare pugni, calci, colpire oggetti, strangolare, ustionare, ferire con l’uso di armi, causare mutilazioni genitali. La gravità delle lesioni fisiche comporta ematomi, escoriazioni, ossa e denti rotti, lesioni permanentie persino la morte.
Violenza Economica
Si manifesta attraverso comportamenti che tendono a produrre dipendenza economica o ad imporre impegni economici non voluti: controllo dello stipendio della donna o delle entrate familiari impendendole qualsiasi decisione in merito; obbligo a lasciare il lavoro o a non trovarne uno; costrizione a firmare documenti o a intraprendere iniziative economiche, a volte truffaldine, contro la propria volontà; non pagare gli assegni di mantenimento o solo in parte.
Violenza Sessuale
E’ qualsiasi atto sessuale imposto, che avviene contro la volontà della donna: aggressioni sessuali, stupro, incesto, costrizione a comportamenti sessuali umiliati e/o dolorosi, obbligo a prendere parte alla visione di materiale pornografico. Include anche molestie sessuali, ovvero comportamenti a sfondo sessuale di varia natura, che generalmente si verificano in luoghi pubblici e/o di lavoro, vissuti dalle donne come umilianti, degradanti, sgraditi: battute o prese in giro a sfondo sessuale, esibizionismo, telefonate oscene, proposte insistenti o ricattatorie di rapporti sessuali non voluti, palpeggiamenti e toccamenti.
Stalking, comportamento persecutorio
Consiste in un insieme di atteggiamenti e comportamenti persecutori ed assillanti messi in atto soprattutto dall’ex partner nei confronti di una donna che decide di interrompere una relazione affettiva. Lo stalker perseguita la vittima con azioni e comunicazioni indesiderate e persistenti che generano in lei uno stato di ansia continuo e la necessità di modificare le proprie abitudini di vita. Si può trattare di appostamenti e inseguimenti, innumerevoli telefonate, email, sms, minacce, regali indesiderati. Viene così minato il senso di autonomia e di indipendenza della donna, facendola sentire “in trappola”.
Violenza Assistita
Si chiama così la violenza di cui sono testimoni i minori. Comprende qualsiasi tipo di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica, compiuta su figure di riferimento, come la madre, o su altre figure significative, adulte o minori (nonni/e, fratelli/sorelle…). Di tale violenza la/il bambina/o può fare esperienza direttamente (quando avviene nel suo campo percettivo) o indirettamente (quando il minore è a conoscenza della violenza e/o ne percepisce gli effetti). Vivere in una situazione di continuo stress, tensione ed ansia, assistere regolarmente alla violenza esercitata da un genitore contro l’altro è per la/il bambina/o un’esperienza devastante, che determina gravi conseguenze sullo sviluppo cognitivo ed affettivo/relazionale del minore.